domenica 17 febbraio 2013

Incontro con Luca Montersino: come uscire perdente ma sorridente

Ci sono momenti che ti fanno brillare gli occhi e fibrillare i neuroni, quando senti che sei talmente concentrato nell'assorbire tutto ciò che sta avvenendo attorno a te che i sensi sono completamente saturi e satolli. A me uno di questi momenti è capitato un paio di settimane fa, quando ho finalmente assistito ad un corso tenuto dal mio guru Luca Montersino dopo un'attesa di "soli" sei mesi: un corso frontale senza possibilità di mettere le mani in pasta ma comunque un momento che definirei quasi catartico. Guardare un professionista di quel livello muoversi tra il forno, l'abbattitore, l'impastatrice e far passare tra le mani gli ingredienti in una frenesia perfettamente ordinata ti trasporta fuori dallo spazio-tempo come una strana ipnosi. L'atto è indipendente dal (seppur spettacolare) prodotto finale, perché è tutto il percorso creativo che coinvolge e incanta. Ed è forse il morso finale dell'assaggio il momento più sublime in cui assieme al mignon si spezza improvvisamente la magia.

Mi sono resa conto in questa situazione di cosa sia in grado di fare qualcuno che ha la padronanza perfetta della materia, perché la conosce, la modella e la domina. Sette pasticcini mignon in poche ore, sette minuscole varianti di un'opera d'arte, con quella fluidità che ti fa sembrare tutto facile.
Sembrare, appunto, perché ieri ho finalmente avuto modo di provare a riprodurre quella che mi sembrava la ricetta più abbordabile: i frollini dama con la crema di cheesecake. Sette ore per pochi pasticcini! Ho trascorso l'intera giornata lottando con l'agar agar e la frutta secca, sporcando milioni di stoviglie e seccandomi le mani col detersivo per piatti. Goffa e imprecisa, mi sono sentita un milione di anni luce da quello che vorrei riuscire ad essere.
Piccola soddisfazione: i mignon erano davvero buoni. Grande verità: mi sento come uno che è riuscito a fare un'imitazione della Gioconda però A. non l'ha creata lui e B. guardando da vicino si notano tutte le imprecisioni tipiche del dilettante.

Però sorrido beatamente e beotamente, perché la cosa comunque mi diverte.