Quando incontro una nuova parola è come se trovassi la chiave d’accesso ad un nuovo mondo: qualcosa che prima non esisteva adesso è lì e lo posso nominare, raccontare, fare mio. La prima volta che l’utilizzo mi sembra che un suono strano e inconsueto esca dalle mie labbra, che la mia penna produca grafismi sconosciuti, ma poi pian piano diventa familiare, entra a far parte di me e amplia il mio universo, accresce le mie percezioni.
Il mio rapporto con le parole è una storia d’amore cresciuta con me, con i suoi alti e bassi: ci sono parole che mi seducono, parole che mi divertono, parole che mi infastidiscono. Ci sono parole di cui mi sembra di non poter fare a meno, che poi scompaiono dal mio vocabolario fino a ripresentarsi quando meno me l’aspetto, con un non so che di crucciato e malinconico, come un amico ferito. Parole trite e ritrite, che cerco di evitare con lunghissime circonlocuzioni e parole inconsuete che mi piace riportare in vita, tirare fuori dall’armadio affinché riprendano aria, ricomincino a respirare.
La nostra bella lingua è ricca, ricchissima, capace di definire anche le sfumature più impercettibili con precisione puntuale: questo mi affascina e mi porta a ricercare sempre il modo migliore per dire una cosa, non mi interessa che sia il più semplice, il più “alla moda”, il più sofisticato. Per questo non sopporto chi bistratta i termini e ammazza la grammatica: perché è come restringere i confini della vita, del sentimento, togliere dei colori al mondo. Se dico cobalto intendo quella specifica tonalità di blu inconfondibile con qualsiasi altra, se parlo semplicemente di blu chi ho davanti non saprà mai immaginare l’esatta sfumatura dei miei pensieri.
E questo vale anche per la cucina: così come ogni disciplina, anch’essa ha i suoi termini specifici, meravigliosamente esatti. E io li amo ad uno ad uno, li cerco, ne ho fame come della torta più golosa. Perciò è inevitabile che ne troviate qualcuno sparso qua e là per il blog, come una goccia di cioccolato che arricchisce anche l’impasto più semplice.
A proposito di cioccolato: la ricetta che vi propongo oggi fa del cioccolato il complemento perfetto per la dolcezza tutta particolare dell’impasto, in cui la morbidezza della zucca si sposa con il profumo della cannella.
La parola, in questo caso, è una sola: scoperta.