venerdì 30 novembre 2012

Man de puina: quando la nonna ha ragione

Vorrei dire oggi, ma non è oggi, perché ormai a forza di incastrare impegni nemmeno un post piccolo piccolo riesco a partorire!
Oggi (facciamo finta) è una giornata di quelle che proprio nascono sotto i peggiori auspici: voglia di piangere non spiegabile, pigrizia atavica, pioggerellina insistente che rende grigia e tetra Milano.
Non riesco nemmeno ad alzare un dito, figuriamoci a mettermi a impastare per creare una ricetta seria!
Eppure ci provo, mi metto paziente su google alla ricerca di una ricetta per i cookies al burro d'arachide: ne trovo una con una foto accattivante, che non contiene il burro: massì, mi dico, questa sembra meglio delle altre, almeno non aggiungo grassi ai grassi... peccato che arrivata a conclusione mi accorga che non contiene nemmeno farina e la cosa comincia a lasciarmi piuttosto perplessa. Aggiungo di qua e di là a caso, ma il risultato è uno sfacelo: impasto pessimo, oleoso, informe. Biscotti gommosi come un chewing gum. Che tristezzaaaaaaaaa! In più, tutto quello che prendo in mano oggi mi cade inevitabilmente a terra: bottiglia di vetro piena di salsa di pomodoro... olé! Zucchero di canna che costa un occhio della testa... olé! Uova impossibili da catturare una volta spalmatesi sul pavimento... olé! Ed è in questi momenti che mi viene in mente il modo in cui mi definisce mia nonna quando mi succedono queste cose: "man de puina", grezzamente tradotto dal dialetto veneto "mani di ricotta", ovvero così molli che non riescono a trattenere niente. Mi rallegro almeno al pensiero della mia nonnina e decido di darmi a qualcosa di veramente semplice, oserei dire banale: una vellutata. Questa non può non riuscirmi! Dato che al supermercato ho miracolosamente reperito le carote nere (che costavano pure quanto quelle arancioni, tié!), naturalmente una cosa tira l'altra: e così arriviamo alla vellutata di carote nere.

giovedì 16 agosto 2012

La magia dei colori d'estate in una teglia golosa

Per adesso le mie vacanze estive sono inesistenti, d'altronde non amo il caldo e l'affollato agosto dei luoghi di villeggiatura e non mi dispiace godermi la città quando c'è più silenzio e si può attraversare la strada (addirittura la circonvallazione di Milano) senza essere stirati dalle automobili lanciate a gran velocità.
L'estate non è quindi proprio la mia stagione, ma c'è una cosa che amo e che invece non esiste in nessun altro periodo dell'anno: le verdure e la frutta, con i loro mille colori accesi e brillanti, i profumi, i sapori pieni di sfumature... e per una che ha un blog con un titolo come il mio non è mica poco! :)
Devo ammettere che i vegetali mi piacciono in generale nature, a volte senza nemmeno un po' di sale o di olio, perché quando sono maturi al punto giusto qualunque aggiunta toglie un po' di poesia al loro aroma, ma siccome non so resistere alla tentazione di infilare qualcosa nel forno, qualunque sia la temperatura esterna, il gioco è presto fatto: ed ecco qua i miei pomodori al forno ripieni di riso con contorno di patate. Ops, sto barando! Non sono miei, sono dell'imbattibile Paoletta

giovedì 2 agosto 2012

La mia storia d’amore con le parole… e un muffin speciale

Quando incontro una nuova parola è come se trovassi la chiave d’accesso ad un nuovo mondo: qualcosa che prima non esisteva adesso è lì e lo posso nominare, raccontare, fare mio. La prima volta che l’utilizzo mi sembra che un suono strano e inconsueto esca dalle mie labbra, che la mia penna produca grafismi sconosciuti, ma poi pian piano diventa familiare, entra a far parte di me e amplia il mio universo, accresce le mie percezioni.

Il mio rapporto con le parole è una storia d’amore cresciuta con me, con i suoi alti e bassi: ci sono parole che mi seducono, parole che mi divertono, parole che mi infastidiscono. Ci sono parole di cui mi sembra di non poter fare a meno, che poi scompaiono dal mio vocabolario fino a ripresentarsi quando meno me l’aspetto, con un non so che di crucciato e malinconico, come un amico ferito. Parole trite e ritrite, che cerco di evitare con lunghissime circonlocuzioni e parole inconsuete che mi piace riportare in vita, tirare fuori dall’armadio affinché riprendano aria, ricomincino a respirare.

La nostra bella lingua è ricca, ricchissima, capace di definire anche le sfumature più impercettibili con precisione puntuale: questo mi affascina e mi porta a ricercare sempre il modo migliore per dire una cosa, non mi interessa che sia il più semplice, il più “alla moda”, il più sofisticato. Per questo non sopporto chi bistratta i termini e ammazza la grammatica: perché è come restringere i confini della vita, del sentimento, togliere dei colori al mondo. Se dico cobalto intendo quella specifica tonalità di blu inconfondibile con qualsiasi altra, se parlo semplicemente di blu chi ho davanti non saprà mai immaginare l’esatta sfumatura dei miei pensieri.

E questo vale anche per la cucina: così come ogni disciplina, anch’essa ha i suoi termini specifici, meravigliosamente esatti. E io li amo ad uno ad uno, li cerco, ne ho fame come della torta più golosa. Perciò è inevitabile che ne troviate qualcuno sparso qua e là per il blog, come una goccia di cioccolato che arricchisce anche l’impasto più semplice.
A proposito di cioccolato: la ricetta che vi propongo oggi fa del cioccolato il complemento perfetto per la dolcezza tutta particolare dell’impasto, in cui la morbidezza della zucca si sposa con il profumo della cannella.
La parola, in questo caso, è una sola: scoperta.

mercoledì 1 agosto 2012

Cheese... la torta che non si mette in posa

Come al solito, ho fatto di testa mia.
Ma partiamo dall'inizio: invito a cena a casa di amici, e la torta chi la porta? Ma io, ovviamente!
Non che la cosa mi dispiaccia, anzi, quando il tempo non è troppo tiranno mi fa davvero piacere, perché mi offre una scusa per pasticciare senza dover pensare cosa farmene di tutta la mia produzione dolciaria di quantità industriale.
L’unico disguido è che, se ancora ancora me la posso cavare con la foto del dolce intero, è decisamente impossibile fotografare la fetta (che per me è indispensabile per rendere la texture e la golosità di ogni dolce), tanto più che in questo caso andava nappata con una salsina golosa. Devo ammettere (con un filo di imbarazzo) di avere meditato sulla possibilità di tagliare una fetta e poi ricomporre vergognosamente il dolce, ma la presentazione ne avrebbe decisamente risentito. E così la foto della succitata fettina è stata scattata in loco, con tutto quello che ne consegue: poca luce, zero preparazione, nappatura approssimativa. Ma devo comunque tutta la mia riconoscenza a chi ha aspettato a infilare la forchetta nella cremosità del dolce per darmi modo di immortalarlo: grazie della pazienza!

Per quanto riguarda la ricetta, come dicevo, ho ovviamente fatto a modo mio.
L’intento era quello di ricreare la mitica New York Cheesecake, da cui la scelta di affidarmi a qualche sito americano piuttosto che ai miei amatissimi blog di fiducia. Come al solito, all’ottantesima ricetta letta la confusione era a mille: Philadelphia o robiola? Panna liquida o panna acida? Uova intere o solo bianchi? Cottura a bagnomaria? Copertura con un secondo strato? Prima che il panico si impadronisse delle mie sinapsi, sono riuscita a scegliere quella che mi sembrava la ricetta più “ispirosa”, che avevo visto riproposta con proporzioni più o meno equivalenti in diversi siti (questa!).

Non avendo in casa una dose sufficiente di formaggio (ma è una dose folle!) e volendo anche evitare l’effetto mattone della crema, ho optato per la sostituzione di una parte di esso con la più soffice (e italianissima) ricotta. In più, la frolla del guscio non mi attirava quanto la consueta base di biscotti, perciò l’ho cambiata utilizzando quella della ricetta di California Bakery (per chi, come me, vive a Milano, è un’istituzione per quanto riguarda la pasticceria da forno americana!).
Purtroppo ho dovuto omettere la cannella, perché il mio lui non l’ama, ma la riporto nella ricetta perché se fosse stato per me ne avrei messo in quantità.

Le due salsine, invece, sono un facilissimo coulis di lamponi (una ricetta elementare ma divina) e una salsa al cioccolato. Il coulis mi piace perché l’aspro del lampone (e nel mio caso il tocco esotico del lime) contrasta piacevolissimamente con il dolce cremoso della cheesecake, mentre il cioccolato rappresenta un irrinunciabile che mette d’accordo tutti e aiuta nei legami sociali (altro che alcool!).
Nel mio intento c’era anche una terza salsa, il salidou (caramello salato) normanno, ma mi si è bruciato (eh sì, mica tutto può venirmi bene! ;) … sarà per la prossima cheesecake!

E adesso… dite cheese!

giovedì 19 luglio 2012

Torta animalier: la colazione per predatrici

Non c’è niente di più modaiolo di una torta animalier! E allora, come non lasciarsi tentare dalla Zebra Cake? A guardarla dall’alto è quantomeno ipnotica, anche conoscendo a memoria il procedimento e avendola fatta e rifatta più volte rimango sempre stupita di questa piccola magia che esce dal mio forno.
La ricetta l’ho trovata su un blog americano, che non cito solo perché purtroppo non ne ricordo il nome. Indicativamente le mie ricerche funzionano sempre così: ho uno spunto, cerco il nome su google immagini, sono attratta dalla foto più bella, entro nel sito che la riporta e, se c’è, leggo la ricetta che la riguarda. 90 volte su 100 la foto è uno specchietto per allodole di una qualche azienda che produce preparati dal contenuto discutibile e devo arrendermi ad una cocente delusione (che non si attenua nemmeno ora che conosco il perverso meccanismo!).
Qualche volta, però, mi è capitato di avere delle piacevoli sorprese. Come per questa torta, che tra l’altro era l’unica versione della Zebra Cake a contenere un ingrediente per me irresistibile: la Sprite!
Eh sì, io che non bevo bibite non resisto alla tentazione di trasformarle in un ingrediente. Chissà che non trovi presto qualche ricetta in cui infilare l’aranciata o il chinotto. Anzi… chi ha qualche idea da suggerirmi?


P.S. Per i puristi del mangiar sano, seguaci di Montersino etc. (tipo me... d'altronde, come dice mia sorella, sono capace di "uscire dal Commercio Equo e Solidale ed entrare nel megastore cinese") che non volessero cedere all'uso di una sostanza deprecabile come la Sprite, ho provato anche a sostituirla con il latte (di mucca e pure di soja). La torta riesce ugualmente ma (mistero della fede) a me lievita in modo asimmetrico! Nel caso, fatemi sapere la vostra esperienza.

martedì 17 luglio 2012

Would you like a slice of Coke?

Ebbene sì, nessun errore di ortografia: questa è proprio la famosa Coca-Cola Cake, che una volta scoperta non potevo assolutamente evitare di realizzare. La ricetta viene da uno dei blog che seguo più assiduamente, quello di Stefania (aka Araba Felice). Stefania, come me, ama sperimentare le ricette più improbabili e le racconta con competenza e ironia, quindi spesso è inevitabile per me la tentazione di replicarle al più presto. Questa torta contiene un ingrediente inusuale... indovinate quale? :)

martedì 3 luglio 2012

Anche le albicocche sudano

Quest'estate è iniziata con un caldo alla grande, un caldo che nemmeno nei miei peggiori incubi riuscirei a concepire. Per me che odio la sensazione di essere senza scampo che mi dà l'afa milanese, questo è un vero e proprio dramma. Faccio fatica persino ad alzarmi e anche quando lo faccio è solo frutto della disperazione che mi danno le lenzuola madide di sudore.
Appena ne trovo uno sto quasi quasi prendendo in considerazione l'idea di acquistare da un ambulante uno di quei cappellini con ventola incorporata ;)

Sciocchezze a parte, sono talmente atterrita che ho rimandato di due settimane persino la realizzazione delle mie torte di compleanno, alle quali non volevo né potevo rinunciare, ritrovandomi nonostante tutto a lottare contro la pasta frolla che appena tolta dal frigo si rifiutava di soggiogarsi al mattarello preferendo invece spiaccicarsi sul silpat in modo assolutamente casuale.

Però... però è anche vero che non appena ho casa e tempo libero non riesco a resistere e il forno si accende, seppure con ricette semplici semplici che non richiedano eccessivo sudore (leggi: la prossima pasta frolla la rimandiamo a settembre!).
E allora mi lascio ispirare da Sale&Pepe di questo mese, arrivatomi per una promozione con il biglietto del Taste of Milano, e da una cassa di meravigliose albicocche che occhieggiavano dal camioncino dell'omino lungo la via. Albicocche profumatissime e mature, con la tipica consistenza morbida del frutto caduto dall'albero. Quando le ho tagliate temevo che la polpa sugosa inficiasse la riuscita del dolce e invece è venuto una delizia con un fantastico colore arancione acceso. 
Povere albicocche: se la sono sudata! E anch'io...

martedì 5 giugno 2012

Un piccolo divertissement in attesa dell'ispirazione...

Ammetto che ultimamente la pigrizia sta avendo la meglio, ma tant'è! Prima o poi mi tornerà la voglia di scrivere e fotografare... intanto vi lascio una sciocchezzuola comprensiva di ricetta.
Baci baci!

lunedì 23 aprile 2012

La Crostata alla Crema cotta, Ananas e Lamponi: tributo al mio pasticciere ispiratore

Vagando per il web ho trovato questa ricetta un po' in ogni dove: d'altronde, si sa, Luca Montersino non è certo l'ultimo arrivato in fatto di pasticcieri (anzi, facciamo che è uno tra i primi, per quanto mi riguarda!).
Considerato che lo stesso Montersino la mette in almeno 3 delle sue pubblicazioni (Peccati di Gola, che ho, Golosi di Salute, che ho, e la raccolta Accademia di Pasticceria che, ovviamente, ho!) e perciò deve anche lui amare la ricetta, ho deciso di cimentarmici anch'io.
Si tratta di una crostata che fa una grande figura ma è in realtà piuttosto semplice da realizzare. Personalmente, penso che la prossima volta proverò a prepararla con l'ananas fresco anziché quello sciroppato, per aumentare il contrasto tra il dolce della crema e l'aspro della frutta.
L'altra modifica che ho fatto è stata gelatinare i lamponi anziché brinarli, per enfatizzarne il rosso brillante.

martedì 3 aprile 2012

Il plumcake del Mulino Rosa: il re delle colazioni plagiate

La colazione è il mio pasto preferito, un po' perché è il primo della giornata e gratifica la pancia vuota, un po' perché è l'unico momento in cui mi consento qualcosa di dolce in tutta libertà.
A colazione tendenzialmente consumo i dolci di ogni genere, che produco più o meno in quantità consona ad una pasticceria.
Questo è il più semplice di tutti, ma anche incredibilmente il più profumato e delizioso, se fatto a regola d'arte con ingredienti di qualità.
Esistono miliardi di ricette in rete, ma io mi sono ispirata a quella di Alessia, che a sua volta l'ha presa in giro per il web: fidatevi, altro che il plumcake della nota marca! Questo merita in assoluto una tonalità più chic...

giovedì 29 marzo 2012

Scienza e anima: la cucina secondo me

Riso Venere con fragole e pomodori
C'è un motivo ben chiaro per il quale ho scelto di aprire un blog di cucina: non si tratta solo di passione, né tantomeno di un semplice passatempo. Per me cucinare è un momento terapeutico in cui la mente si spegne ed esiste solo la danza degli ingredienti che si scompongono e si ricompongono, passando dalla bilancia ad una ciotola, dalle mie mani al forno.
Ogni attimo diventa una rinascita, un'emozione calma, come un'onda del mare che si rifrange sulla spiaggia in maniera ritmica. Tutta la negatività si trasforma in qualcosa di buono, dolce, avvolgente.

La cucina, e la pasticceria in particolare, rappresentano la duplicità che vivo nella mia anima: il meraviglioso connubio tra arte e scienza, il punto dove il semplice calcolo della reazione chimica incontra la soggettività dei sensi. Posso sapere con certezza se una farina lievita o meno in un determinato ambiente, ma il sapore del pane che ne uscirà sarà sempre una scoperta.

Per questo amo così tanto la cucina, dal primissimo momento in cui raccolgo tutti gli ingredienti sul tavolo fino a quando assaggio quello che ho preparato, con le papille critiche e cuore palpitante.
E, sempre per questo, non sono mai stanca di conoscere, provare, scoprire, cercare, imparare.
Quasi preferisco una piccola lezioncina teorica ad una ricetta già data, perché diventa strumento di creazione, mezzo per arrivare ai miei prossimi obiettivi. Obiettivi che spero di condividere con voi.

Ed ecco la ricettina di oggi: si tratta (insolitamente) di un primo, o piatto unico, perfetto per la stagione a venire. Il riso Venere a mio parere è non soltanto un ingrediente versatile, ma di per sé un cibo che nasconde tantissimi aromi e sfumature che vanno gustati boccone dopo boccone.
Questa è la mia versione...


sabato 24 marzo 2012

L'aperitivo della domenica


Stuzzichini salati

Il weekend è il mio momento preferito per cucinare, perché posso farlo con calma e viziare un po' le mie papille gustative (e quelle del mio fidanzato).
Questo in particolare è stato uno sfogo superbiscottoso, ma di biscotti assolutamente salati (il ragazzo di cui sopra non ama i dolci!).
Avevo nel faldone da anni e anni alcune ricette prese qua e là da internet e scaricate appunto per avere un'alternativa da aperitivo ai miei mille biscotti dolci: una ricetta di Pip e una della famosissima Sara... quale scegliere? La mia scelta è stata... non scegliere e ho deciso di realizzarle entrambe, abbinandole ad una soffice mousse di tonno e Philadelphia.
Quale mi è piaciuta di più?
Leggete fino in fondo per saperlo! :-)


venerdì 23 marzo 2012

Cake carote e mandorle e presentazioni

Primo blog, prima foto, primo post: questa sì che è una tappa importante!
Come si intuisce dal titolo, questo vuole essere un diario di cucina, appunti di ricette sbirciate sui libri, sui giornali, in tv o nate semplicemente dalla mia fantasia e raccolti finalmente in un luogo ordinato e sensato.
Da moltissimo tempo riflettevo sulla possibilità o meno di aprire un blog, tanto più su questo argomento, dato che si tratta di una moda che ormai imperversa ovunque al punto talvolta di nauseare anche me che amo tantissimo la cucina e tutti i suoi risvolti.
Ma dopo una lunga riflessione, alla fine mi sono detta: perché no?
Non cerco notorietà, non pretendo di essere originale a tutti i costi, non farò i salti mortali per pubblicare una ricetta al giorno: questo è semplicemente un posto tutto mio in cui chi vuole, se vuole, può venire a trovarmi e scoprire cosa passa per la mia cucina (e spesso anche, di conseguenza, per la mia testa).

Chi mi leggerà scoprirà che vado a periodi, so già a priori che magari pubblicherò 10 ricette di ciambelle, poi 10 di pani, poi altrettante di biscotti, e così via, ma questo perché sono sempre alla ricerca del nuovo, del gusto perfetto, del momento in cui il mio assaggio mentale diventa finalmente un piacere da godere con tutti i sensi, dal naso alle papille gustative... alle dita dei piedi che si arricciano!

Per non farla troppo lunga passo alla ricetta (tanto avrete modo di conoscere me e le mie mille fissazioni culinarie e non), che ho scelto perché in qualche modo rappresenta il connubio tra il mio amore per le verdure (e qui il titolo parla chiaro) e la passione per la pasticceria e i dolci di ogni genere.
Cercando sul web non ho trovato la ricetta che mi faceva fremere dal desiderio di realizzarla, e così ho attinto alla certezza di Ilona Chovankova trasformando un cake che lei realizza nel suo famosissimo libro "Cakes dolci e salati" (questo qui)... et voilà! Provatelo perché merita davvero.